Bio come significato Vita.
La Moda negli ultimi anni e forse anche precedentemente, ha cercato di modellare, di rendere il corpo umano a sua immagine e come meglio potesse esprimere la “bellezza” del suo linguaggio.
Purtroppo per lei, però, la natura biologica dell’essere umano non si può stravolgere.
Due braccia, due gambe, un peso specifico e delle proporzioni specifiche per il sesso femminile e maschile.
per quanto oggi si voglia rendere questa diversità il più possibile neutrale, non si può, poichè da sempre essa dipende da regole che vanno in conflitto con molti dei tentativi odierni di rivoluzionare tali leggi biologiche.
Spesso queste regole, sono state inconciliabili con il tentativo di molti creativi di stravolgerle, perchè risultate essere delle forzature per la normale gestione quotidiana dell’abbigliamento; una costante antropologica cui l’uomo non potrà mai farne a meno, ma che dall’altra parte, ormai, ne prende sempre più atto e potere, ed è per questo che sempre di più, essa è passiva ai moti della società e non riesce a soggiogarla.
Il genere Uomo, da relativamente pochi anni ha scoperto che l’abito può conformare una sua specifica identità, tanto che oggi è evidente al mondo quanto anche la moda Uomo vive le sue evoluzioni, i suoi trend e i suoi moti in base a un sempre più attento studio delle sue necessità e attitudini.
Miuccia Prada da qualche anno, ha imposto agli uomini, un’andatura più incerta, dovuta ai tacchi e alle suole sempre più alte del suo Uomo, sempre virile, ma desideroso di comunicare il suo essere sensibile, anche attraverso il suo abito.
In questo periodo storico di libertà espressiva della propria natura, ci si può avvicinare, sia uomo che donna, a un periodo storico o a un altro, identificandosi assolutamente o relativamente a un gruppo; che sia nerd, hippie, punk o semplicemente ordinari, gli uomini hanno pieno potere oggi della moda come strumento per identificarsi nel “tumulto” e molteplicità di moti di espressione che fanno parte della natura biologica della civiltà del ventunesimo secolo.
“Bio” anche come ecosostenibilità, che porta avanti in questo autunno/inverno 2015, soprattutto Stefano Pilati, direttore creativo di Ermenegildo Zegna, che per il suo uomo sceglie materiali e fibre naturali, introducendoli nel guardaroba dell’uomo contemporaneo.
Non so se la presenza in passerella, di pellicce e materiali animali si possa definire bio...sicuramente opposta a molti moti di pensiero che vedono la natura animale, intoccabile per fini “coprenti”, se ci si ferma, però, a pensare che l’uomo fin dalla preistoria si serve della natura, delle pelli animali, ad esempio, per coprirsi si possono per un momento dimenticare le ideologie animaliste delle associazioni odierne, forse non si criticherebbe la sfilata di Dolce & Gabbana che vede l’uso di pellicce e affini, come protagonisti del guardaroba dell’uomo contemporaneo.