Sembra che i brand lusso abbiano scoperto e messo in atto una strategia commerciale che poco sfrutta la quantità e tantissimo la smania di possesso.
Non basta, infatti, avere un proficuo conto in banca o aver fatto colletta tra i regali di natale e le monete del maialino salvadanaio per accaparrarsi l'ultimo modello Peekaboo di casa Fendi, o la giacca duvet di Moncler, o la mitica Birkin di Hermes.
Le liste d'attesa sono infinite, le file fuori dai negozi al freddo o al caldo sono estenuanti, ma le fashion victim non demordono, aspettano che arrivi il loro turno per pagare profumatamente il loro oggetto del desiderio, magari confezionato accuratamente dentro una scatola arancione, che verrà riposta con cura negli appositi armadi, cercando di appagare gli animi, già in fibrillazione per un'altra limited edition.
Non c'è da meravigliarsi, quindi se in pieno inverno le farmacie siano affollate di ragazze, vestite alla moda, munite di Hugg e cuffie per orecchie, che acquistano sciroppi, aspirine e prodotti omeopatici per combattere febbri e raffreddori; è probabile che abbiano aspettato in Piazza S. Babila davanti al negozio di H&M a sperare di entrare per prime e acquistare l'intera collezione li Lanvin for H&M, tra l'altro già passata in rassegna da giornaliste e raccomandate.
Idem per Moncler. Inutili file, per chi veste taglie comuni, già terminate i primi di giugno per la stagione invernale successiva.
File di ragazze si accalcano in Via Della Spiga aspettando di entrare in boutique, chiedendosi, sovente, il motivo crudele per il quale, anche se il negozio è quasi vuoto, debbano stare fuori al freddo ad aspettare le direttive di un omone che governa le folle.
Poi ancora, Abercrombie & fitch, marchio americano che sembra aver trasformato un negozio d'abbigliamento in un locale notturno con tanto di commessi (bellissimi) ballerini, musica ad alto volume, luci soffuse e l'immancabile fila all'ingresso.
Per una buona causa attendere invece dai due ai quattro mesi per la personalizzazione delle borse di Goyard, sembra una costante per le appassionate; si sceglie il modello e la tonalità e successivamente si può stampare vistosamente il proprio nome sulla stampa all-over di shopping bag o bauletti.
Insomma, l'ATTESA sembra essere la nuova strategia per procacciare acquirenti.
La maison Hermes la utilizza da sempre, anche se i modelli storici delle borse sono i più imitati non solo tra le bancarelle dei mercati rionali, ma anche da stilisti emergenti o pelletterie di secondo livello, che propongono Birkin o Kelly a prezzi ragionevoli e nei materiali più disparati.
Se volessero ,questi marchi, potrebbero accontentare tutte semplicemente aumentando la produzione, o ingrandendo i punti vendita, ma sicuramente possedere un' Hermes, o avere al braccio una Peekaboo, ben coperte dal caldo piumino Moncler, non avrebbe la stessa "allure".
Quindi, forza e coraggio, avvolte accuratamente (ovviamente non con la giacca suddetta ancora appesa in boutique!!) e con banconote alla mano, non illudetevi di tornare a casa col vostro bottino....scegliete, prenotate e attendete la chiamata della gentile commessa che vi chiamerà quando il prodotto sarà arrivato in negozio!!
Buona fortuna!!!!